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Rifiuto scolare: sintomi, da cosa è causato e come risolverlo

Dott.ssa Fabiana Megna

Scuola e psicologia

Andare a scuola per molti bimbi è spesso fonte di capricci e di lotte mattutine, ma in alcuni casi il rifiuto per la scuola potrebbe essere indice di un malessere più profondo.

La scuola è un ambiente sicuramente molto importante per il bambino, in quanto è proprio in questo luogo che si verifica la scoperta di sé e del mondo circostante. È uno spazio dove gli alunni possono sentirsi protetti ma che può diventare fonte di preoccupazioni, disagi e paure. Si parla, infatti, di fobia scolastica, che colpisce - prevalentemente - bambini di 5-6 anni, di 10-11 anni o adolescenti tra i 12 e i 15 anni.

Come si caratterizza il rifiuto scolare?

Il rifiuto scolare è caratterizzato da una momentanea indisponibilità del bambino a frequentare la scuola o ad una mancanza di coping adattivi per affrontare gli stress legati al contesto scolastico. Spesso è possibile osservare sintomi psicologici come ansia, paura, ritiro sociale, comportamenti aggressivi oppure sintomi organici come mal di testa, mal di pancia, vomito, nausea, incubi.

Si può parlare di rifiuto scolare se questo dura per almeno due settimane. Ciò vale anche per periodi più brevi, a patto che i comportamenti di rifiuto interferiscano con l’intero funzionamento familiare. Il comportamento, inoltre, può essere acuto se dura da due settimane ad un anno, cronico se si verifica per almeno due anni scolastici.

Perché i bambini rifiutano la scuola?

Le motivazioni possono essere diverse, tra le tante si evidenziano: evitare stimoli scolastici che possono generare emozioni negative (ansia, depressione), fuggire da situazioni sociali, ottenere attenzioni dalle figure di riferimento, ottenere gratificazioni al di fuori della scuola (restare a casa per guardare la tv, stare con gli amici, dormire).

I sintomi possono verificarsi in qualsiasi momento e possono essere legati ad alcuni fattori ambientali come una separazione, la malattia di un membro della famiglia, problemi con il gruppo dei pari o con un insegnante. I sintomi possono anche nascere in seguito ad eventi significativi come il passaggio di scuola, foriero di forti insicurezze.

Non andare a scuola comporta, inoltre, molti problemi sul piano delle competenze scolastiche, in quanto il bambino resterebbe inevitabilmente indietro con il programma, ma anche problemi relazionali a causa degli scarsi contatti con i compagni di classe. A lungo andare, il bambino potrebbe sviluppare anche un senso di impotenza appresa e bassi livelli di autostima, generando dei circoli viziosi da cui è difficile uscire.

Il rifiuto scolare è senza dubbio un problema che coinvolge varie figure, per cui è altamente importante poter effettuare un lavoro di rete tra scuola-famiglia-professionista allo scopo di lavorare in sinergia e di utilizzare delle strategie condivise al fine di ridurre il problema.

L’equipe di Neamood e il rifiuto scolare: ecco cosa facciamo

La nostra equipe dispone di professionisti in grado di aiutare i bambini nel fronteggiare il loro disagio. Attraverso un lavoro diretto, il bambino viene condotto in modo graduale ad entrare in contatto con le situazioni che gli causano i maggiori stati d’ansia. Il professionista ha il compito di:

  • Aiutare il bambino ad identificare il problema;
  • Consentire al soggetto di riformulare pensieri disfunzionali attraverso situazioni di role-playing e simulazioni di diverse situazioni reali o immaginarie che provocano disagio;
  • Individuare con il bambino strategie alternative per fronteggiare il problema;
  • Sostenere il bambino nel mettere in pratica le soluzioni individuate e verificarne l’efficacia;
  • Favorire il mantenimento dei risultati ottenuti.

Contemporaneamente verranno effettuati cicli di parent-training alla coppia genitoriale, diretto all’acquisizione di strategie più funzionali alla gestione dei comportamenti ed al sostegno dei vissuti emotivi del proprio figlio. Infine si prevedono incontri con gli insegnati volti ad individuare strategie specifiche da attuare in classe quotidianamente.

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