Le notizie dal blog.

Pensieri, articoli e soluzioni per cercare
di darti il primo supporto online.

header-blog

Sportello di ascolto Online su Facebook attivo il Lunedì ed il Giovedì dalle 13.00 alle 15.00

Sportello di ascolto e supporto psicologico presso l'IC 6° Fava Gioia di Napoli dedicato a famiglie e docenti

news / Quanti tipi di attenzione esistono e come potenziarle in ambito scolastico?

torna alle news

Quanti tipi di attenzione esistono e come potenziarle in ambito scolastico?

Dott.ssa Maria Cristina Veneroso

Scuola e psicologia

Il temine attenzione è uno dei più utilizzati nei contesti di via quotidiana, di studio, di lavoro

L’attenzione, (o meglio, come vedremo, le attenzioni), è un processo senza il quale la vita stessa dell’uomo, la sua evoluzione ed il suo sviluppo non si sarebbero potuti verificare.

Essere attenti, nell’accezione comune del temine, ci rimanda all’immagine di un soggetto che ha una determinata postura, lo sguardo fisso e con un ascolto attivo verso il fenomeno, l’azione, la richiesta che ha attirato o richiede, appunto, la sua attenzione.

Ed è per questo che il processo attenzione è tanto complesso e spiega il perché vi siano tanti tipi di attenzione che ci rendono in grado di rispondere, con le adeguate risorse e modalità, alle multiformi richieste che l’ambiente ci pone.

Approfondiremo in questo breve articolo l’attenzione “dalla parte dei bambini” e soprattutto di quei bambini che faticano nella gestione di questo processo con le conseguenti ricadute nella vita quotidiana, nell'apprendimento, nelle abilità sociali, nelle caratteristiche comportamentali.

Quali sono i tipi di attenzione esistenti?

Attenzione sostenuta

L’attenzione sostenuta può essere definita come la capacità di riuscire a rispondere alle richieste e agli stimoli che un compito/azione richiede per tutto il tempo necessario alla sua completa esecuzione. Si tratta, dell’attenzione, come comunemente intesa e permette di portare a termine compiti come:

  • Leggere un libro;
  • Mantenere la concentrazione durante una lezione;
  • Praticare uno sport ed ancora di più uno sport di gruppo;
  • Seguire istruzioni verbali o scritte richiede attenzione;
  • Comprendere un testo richiede attenzione.

Attenzione selettiva

Può essere definita come la capacità di selezionare tra i molti stimoli (visivi, uditivi, propriocettivi, tattili) lo stimolo, in quel momento, per noi più importante.

L’evoluzione ci ha insegnato a prestare attenzione e selezionare gli l'input che l’ambiente ci invia. Questa selezione può avvenire consapevolmente, decidendo di prestare attenzione a un particolare stimolo o in maniera automatica (un rumore improvviso, la percezione di un pericolo, sentirsi chiamare).

L’attenzione selettiva è particolarmente utile a scuola: gli alunni che ascoltano il docente spiegare una lezione inibiscono inconsapevolmente le interferenze dei rumori che provengono fuori dalla finestra dell'aula, così come possibili interferenze interne (Mi interrogherà? Ho spento la TV prima di uscire? Cosa regalo a Marco?...)

È esperienza comune di tutti i docenti, tuttavia, quanto sia complesso per gli studenti mantenere “fuori dall’aula” questi molteplici stimoli. Anche solo una mosca che vola potrebbe portar via con sé l’attenzione selettiva dei nostri studenti!

Attenzione Alternata

Questo tipo di attenzione è riferita alla capacità di “spostare” flessibilmente l'attenzione da un'attività ad un’altra. Esempi di attenzione alternata potrebbero essere, in riferimento a genitori e docenti:

  • Seguire la ricetta del dolce da preparare e controllare che il sugo non bruci;
  • Aiutare nei compiti un figlio e continuare il gioco con l’altro;
  • Dettare la verifica e rispondere alla domanda della collega appena entrata in classe.

Nell’apprendimento ci sono tanti compiti che richiedono attenzione alternata come ad esempio: svolgere un’espressione aritmetica complessa, rispondere alle richieste di cambio argomento di una stessa disciplina, al cambio d’ora recuperare materiali e libri della nuova disciplina.

Attenzione divisa

L’attenzione divisa può essere definita come la capacità di concentrarsi su due o più compiti contemporaneamente. Perché ciò sia possibile, tuttavia, è necessario che i compiti abbiano raggiunto un buon grado di automatizzazione.

Un esempio abbastanza esplicativo del concetto di automatizzazione e gestione di attenzione divisa o, “doppio compito” potrebbe essere guidare l’auto e chiacchierare tranquillamente con l’amico che ci è a fianco al posto del passeggero.

Sarebbe stato possibile fare lo stesso durante le prime lezioni di scuola guida o, anche, nei primi tempi quando si era ancora guidatori inesperti? Probabilmente no. Tutte le risorse attentive erano impegnate tra uso di acceleratore, pedale del freno e frizione, guardare la strada, i pedoni, le altre auto, i semafori, le indicazioni e i segnali stradali…

Nell’apprendimento ci sono molti compiti che richiedono attenzione divisa o gestione di doppi compiti.

Per il bambino di prima/seconda, che ancora non ha raggiunto una sufficiente automatizzazione della lettura (in velocità e correttezza), leggere un testo e comprenderne il significato è un’operazione veramente complessa e richiede talmente tante risorse attentive!

Non a caso, lo studio delle discipline orali comincia in terza primaria, quando la velocità di lettura raggiunge circa le tre sillabe per secondo. Il raggiungimento di una sufficiente automatizzazione permette ai bambini di poter gestire il doppio compito (leggere e comprendere). Molti sono i doppi compiti a cui uno studente è chiamato, quotidianamente a rispondere. Condividere con la scuola questi aspetti è fondamentale, soprattutto se si parla di Difficoltà o Disturbi dell’Apprendimento.

Ad esempio, per uno studente con diagnosi di Disortografia e Disgrafia, seguire la dettatura di un testo e controllare la gestione ortografica e la fluenza grafica (doppio compito) è veramente una sfida impossibile. Cosa fare? Scrivere velocemente per non restare indietro nella dettatura? Perdere il controllo grafico/ortografico e ritrovarsi poi con un testo quasi incomprensibile e pieno di errori? Oppure decidere di porre attenzione all’accuratezza ortografica e a una bella scrittura ma sapendo che probabilmente si rimarrà indietro e si dovrà chiedere al docente di tornare indietro?

La nostra equipe si occupa di valutazione, abilitazione e potenziamento dei processi attentivi e mnestici, identificati come strettamente correlati all’apprendimento delle abilità scolastiche.

Qualche consiglio per migliorare l’attenzione a scuola e a casa

È impossibile scorporare selettivamente le diverse componenti attentive dalle altre competenze cognitive complesse (Funzioni Esecutive) la cui efficienza ne dipende. Si potrebbe essere in grado di inibire risposte inappropriate, monitorare l’azione, riaggiornare ed eventualmente modificare la risposta senza “essere attenti”?

Premesso questo, a scuola e a casa ci sono alcune attività che potrebbero essere utili ad integrare il lavoro di potenziamento abilitativo in atto ma anche a dare supporto a quei bambini/ragazzi che presentano profili di funzionamento “affaticati” nell’apprendimento.

Cosa fare per migliorare l’attenzione sostenuta?

  • Ricercare determinate lettere, parole, immagini in insiemi densi di elementi simili;
  • Scrivere tante parole che iniziano con una certa lettera o appartengono ad una certa categoria entro un tempo stabilito, sessanta secondi, ad esempio;
  • Ordinare sequenze di lettere, parole, numeri in ordine alfabetico o numerico crescente/decrescente.

Cosa fare per migliorare l’attenzione selettiva?

  • Usare segnali visivi differenti per rispondere a domande o compiti diversi;
  • Usare segnali uditivi differenti per rispondere a due compiti diversi;
  • Durante l’esecuzione dei compiti limitare il più possibile che l’ambiente fornisca distrazioni visive;
  • Posizionare i bambini più deboli attentivamente lontano dalle finestre o dai corridoi;
  • Lavorare con un rumore di fondo (bianco) riducendolo progressivamente.

Cosa fare per migliorare l’attenzione alternata?

  • Cucinare insieme ai bambini seguendo ricette;
  • Giochi con le carte che prevedono l’assegnazione di azioni diverse in base alla figura, al seme, al colore, al numero;
  • Ordinare oggetti diversi in categorie;
  • Giochi scritti o verbali come ad esempio: “nomi, cose, città” o “arriva un bastimento carico di…”.

Cosa fare per migliorare l’attenzione divisa o “doppio compito”?

  • Utilizzare giochi simili a “Forza 4”;
  • Proporre giochi di memoria verbale o motoria a complessità crescente;
  • Proporre giochi come “L’allegro chirurgo” o “Simon”.

Condividi su:

Non sei solo,
parlarne è il primo passo.

Lascia i tuoi dati per essere ricontattato.