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PREMESSA
Cosa ci serve per apprendere?
Cosa richiediamo a bambini e ragazzi, ogni giorno, a scuola e a casa nello studio quotidiano?
Attivarsi e portare a termine un compito assegnato
Riuscire a organizzare il materiale didattico
Rimanere seduti in classe e controllare il comportamento
Memorizzare contenuti, rielaborali e fare collegamenti
Stimare il tempo che serve per eseguire un compito riuscendo a non farsi distrarre…..
La letteratura riconosce le “Funzioni Esecutive Attentive” come i processi che, non solo, sostengono queste richieste, ma hanno un ruolo chiave nello sviluppo cognitivo e degli apprendimenti scolastici.
Ma, dunque, se Memoria di lavoro, Shifting attentivo, Inibizione delle risposte automatiche, Autoregolazione sono necessari per apprendere è possibile pensare ad una Pratica Didattica che integri tecniche di attivazione del Sistema Attentivo Esecutivo al raggiungimento degli Obiettivi Didattici Curricolari?
IL PROGETTO
Il progetto longitudinale di ricerca-azione “Didattica Inclusiva Integrata” Iprase è nato da questo interrogativo ed ha raccolto questa sfida.
L’obiettivo è stato quello di verificare sul campo se vi fosse la possibilità di raggiungere migliori livelli di automatizzazione di lettura, scrittura e calcolo, prevedendo, sin dalla prima esposizione, l’utilizzo di strategie didattiche supportate da tecniche di elicitazione, mantenimento e potenziamento dei sistemi esecutivo-attentivi.
La ricerca, iniziata nel 2017, è stata realizzata grazie al sostegno di IPRASE Iprase ed i fondi del Programma operativo FSE 2014 – 2020 e, dal 2019, si svolge in convenzione con l’Università degli studi di Verona Università degli studi di Verona.
Attualmente sono coinvolti nel progetto 8 Istituti scolastici, 18 docenti, 10 classi sperimentali per un totale di 144 alunni.
METODOLOGIA
Preliminarmente, ai docenti del gruppo sperimentale è stata proposta una formazione teorica sui modelli attentivi e sulle didattiche inclusive.
Con i docenti formati, nel corso degli incontri quindicinali di programmazione didattica, si sono condivisi i materiali (sotto forma di schede) da utilizzare nella didattica curricolare e le indicazioni teorico-pratiche per elicitare e mantenere alcuni particolari stati attentivi.
L’elaborazione dei materiali è stata pensata avendo come cornice teorica di riferimento quanto sostenuto da Benso,2018, Benso et al. 2021 Metodo Benso: è possibile lavorare in maniera integrata sul potenziamento dell'abilità strumentale deficitaria (ad esempio la lettura) e sugli aspetti attentivi esecutivi (Attenzione sostenuta, Flessibilità cognitiva, Memoria di lavoro) ottenendo altresì una ricaduta positiva anche sugli aspetti di autoregolazione emotiva.
Particolare cura, è stata dedicata nell’evitare di inserire nelle schede didattiche elementi contenutistici, grafici, tipografici, che potessero generare sovraccarichi inutili al “Sistema apprendimento” determinando dispersione di “energie attentive” (J. Sweller, 1991).
RISULTATI
Alle prime valutazioni statistiche del nostro lavoro si confermerebbe l’ipotesi di ricerca secondo cui il potenziamento ed il conseguente “rafforzamento” del Sistema Esecutivo Attentivo, avrebbe permesso ai bambini delle classi sperimentali di raggiungere un maggior grado di automatizzazione (espresso dall’accuratezza delle performance) nella lettura, nella scrittura e negli aspetti di calcolo valutati.
La lettura neuropsicologica di tali evidenze (riduzione statisticamente significativa degli errori) indicherebbe, altresì, che le maggiori risorse attentive a disposizione sarebbero state indirizzate sugli aspetti di regolazione del comportamento e maggiore autonomia.
Per un approfondimento sul progetto RicercAzione