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Disturbi di apprendimento e difficoltà scolastiche nei bambini adottati

Dott.ssa Benedetta Viglietti

Disturbi dell'infanzia

I bambini che provengono da un’adozione internazionale sono una categoria maggiormente a rischio e più vulnerabile alle difficoltà di apprendimento. Tra i bambini adottati, infatti, vi è una percentuale di disturbi specifici dell'apprendimento superiore a quella mediamente presente tra i coetanei non adottati (Cornoldi, 2009).

Quali sono i fattori che influenzano l'apprendimento?

Il disturbo specifico dell’apprendimento è un disturbo multifattoriale che ha nella sua eziologia una predisposizione genetica e familiare, con influenza di fattori evolutivi e cognitivi e fattori ambientali, tra cui il livello di istruzione e la situazione socioeconomica familiare (Gorker et al., 2017).

Le componenti biologiche

I fattori frequentemente messi in luce sono condizioni biologiche, come anomalie cromosomiche o fattori genetici predisponenti, encefaliti, alcune forme di meningite, sofferenze prenatali e imperfetto sviluppo neurologico (Celi, 2015).

Nello specifico, in contesti precari e difficili, l'esposizione durante la gravidanza all'uso di medicinali, a radiazioni, fumo, alcol, infezioni, parto difficile e/o prematuro, nascita con peso ridotto, trauma cerebrale sono definiti come possibili cause, per lo sviluppo di futuri disturbi dell'apprendimento.(Choudhary et al., 2012).

Le componenti ambientali

Nel periodo successivo alla nascita, il normale sviluppo cerebrale può essere rallentato da un'alimentazione inadeguata, malattie, stimoli sensoriali e interazioni sociali carenti. Alcuni studi di neurobiologia, in più, hanno dimostrato che nei primi anni di vita anche i traumi e le situazioni di istituzionalizzazione più critiche possono influenzare lo sviluppo cerebrale.

Inoltre, la letteratura suggerisce che l’attenzione selettiva e sostenuta, giochino un ruolo fondamentale nello sviluppo della memoria e dell’apprendimento e che la deprivazione del caregiver e una mancata stimolazione all’attenzione, possa incidere negativamente sulla capacità di apprendimento.

Esistono, infatti, processi mentali e comportamentali che favoriscono la crescita, l’integrazione e l’interazione, durante lo sviluppo, della capacità di attenzione, che è un processo dinamico che coinvolge l’interazione tra il bambino e il suo ambiente (Margaret, 2015).

Il ruolo del caregiver

L’efficacia di un caregiver nell’aiuto del controllo dell’attenzione ha una diretta influenza sui comportamenti di attenzione e può avere effetti a lungo termine sulla struttura biologica e sulla funzione dello sviluppo della rete di attenzione esecutiva, che ha un’influenza diretta sui circuiti dell’apprendimento (Cichetti & Lynch, 1995).

Le interazioni del caregiver con il bambino caratterizzano l’ambiente sociale, rendendo il comportamento del caregiver un fattore chiave, poiché contribuisce alle differenze individuali nell’emergenza, nella maturazione e nel consolidamento del comportamento e nei sistemi neurocognitivi alla base del controllo dell’attenzione. (Cicchetti & Dawson, 2002).

Quali sono le difficoltà rilevate?

Fin dalla prima elementare si riscontrano:

  • difficoltà nell’ avvio della lettura e del calcolo;
  • difficoltà di attenzione sostenuta.

Ma negli ultimi anni di scuola primaria si riscontrano:

  • Difficoltà nella comprensione approfondita del testo;
  • Difficoltà strategie per affrontare i compiti poco adeguate;
  • Residue difficoltà a livello di abilità di calcolo.

Problematiche che sono aggravate dalla difficoltà di apprendimento dell’italiano, lingua sottrattiva, ovvero che va a sostituirsi alla lingua di origine. Le strutture linguistiche dei paesi di provenienza, infatti, sono spesso molto diverse, presentando fonemi inesistenti nella lingua italiana e viceversa. Inoltre, in molti casi il riconoscimento e la produzione di suoni nuovi può essere estremamente difficile, rendendo imprecisa l'esecuzione dei dettati e l'esposizione orale.

I bambini adottati apprendono velocemente l'italiano colloquiale, quotidiano mentre presentano maggiori difficoltà nell’ acquisizione di un linguaggio scolastico-astratto che causa conseguenze:

  • nella comprensione del testo e nell’ esposizione dei contenuti appresi;
  • nel comprendere e usare i linguaggi specifici delle discipline e i concetti sempre più astratti.

È fondamentale tenere in considerazione che nei bambini adottati, oltre ad esserci un miglioramento nel tempo rispetto a sé stesso e grazie ai trattamenti, vi saranno miglioramenti anche grazie alla stabilità un legame d’attaccamento sicuro con i propri genitori e l’elaborazione delle precedenti esperienze traumatiche, attraverso un percorso di psicoterapia.

Trattamento consigliato

I processi d’apprendimento possono essere supportati attraverso la sicurezza nella relazione, sia con i genitori, sia con gli insegnanti, sia con il tutor dell’apprendimento.
Risulta molto utile un supporto pomeridiano allo studio, attraverso un doposcuola specializzato costruito sulle caratteristiche del bambino, che favorisca il potenziamento degli apprendimenti. Inoltre, qualora vi siano difficoltà attentive-esecutive, intraprendere un percorso di potenziamento dell’attenzione e di memoria.

Fondamentale, tener sempre presente la storia e le esperienze traumatiche vissute dal bambino, ma è importante non sottovalutare il peso e la difficoltà che vivono i genitori di questi figli. Per questo motivo è consigliabile intraprendere un percorso di Parent Training, laddove vi siano delle fatiche, che supporti la coppia genitoriale, apra la strada alla comprensione e accettazione della diagnosi ed in particolare trasferisca specifiche tecniche per affrontare problemi specifici del proprio bambino.

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